STRUTTURA

  • Ristrutturazione recente
  • Posizione panoramica
  • Ampio giardino e terrazze
  • Bagno in camera
  • Letti Matrimoniali

  • ACCESSORI

  • Aria Condizionata
  • Lavatrice
  • Lavastoviglie
  • Doccia
  • Barbeque
  • TV dgtv
  • Lettore DVD
  • Asciugacapelli
  • Culla\Letto per bambini
  • Cucina attrezzata
  • Frigorifero\Congelatore
  • Lettini prendisole
  • Biancheria da letto e bagno
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    - Praiano

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    Praiano

    Il vasto territorio comunale di Praiano occupa il tratto di costiera amalfitana tra Positano e Conca dei Marini, ai due lati di Capo Sottile. Il centro di Praiano si trova ad est del promontorio, situato a mezza costa tra gli 80 e i 180 metri sul livello del mare, con le case sparse sul tratto finale del pendìo che scende dai 1122 metri di Monte Tre Pizzi. Il nome deriva dall'antico Pelagianum (mare aperto) trasformatosi nel Medioevo in Plagianum e poi in italiano Praiano. Ai tempi della Repubblica Amalfitana, Praiano fu scelta come residenza estiva dai Dogi di Amalfi, a testimonianza di una vocazione di questo paese per la villeggiatura rilassante e discreta, lontana dai flussi turistici usuali e amata dalle elites. Nel periodo angioino fu eletta ad Universitas (il nome che nel Sud indicava i comuni con parziale autonomia dal potere centrale e propri organi di governo) per opera di Carlo I d'Angiò. In passato era famosa per la sua produzione della seta e dei filati.

    Al centro della parte alta del paese, in bella posizione panoramica, si trova la chiesa principale di Praiano dedicata al santo patrono del paese, San Luca Evangelista. Costruita nel 1588 al posto di una precedente chiesa del 1123 e rifatta nel 1772, non presenta tuttavia alcuna intemperanza barocca ma mostra uno stile sobrio e austero. La facciata di un bianco immacolato si inserisce in perfetta armonia nell'ambiente mediterraneo del paese. Notevoli il pavimento in cotto maiolicato di fine Settecento e alcuni altari policromi, insieme al busto in argento di San Luca.

    La parte bassa di Praiano si allunga verso la Marina di Praia, l'unico punto di approdo della vecchia Plagianum, con la spiaggia scavata tra due alte pareti di roccia, allo sbocco dell'aspro vallone di Praia. A guardia della Marina si trova sul promontorio la Torre a Mare di origine medievale, costruita per avvistare e dare l'allarme contro le invasioni saracene. Oggi la Marina di Praia è un'apprezzata località balneare e con brevi escursioni in barca è possibile visitare la costa nei dintorni, in particolare le suggestive Grotte di Suppraiano e la Grotta dell'Africana.

    Dall'altro lato di Capo Sottile, con splendida vista su Positano e su tutta la parte finale della penisola e sull'isola di Capri, si trova Vettica Maggiore, oggi frazione di Praiano ma in passato centro abitato autonomo. Sorge attorno alla Chiesa di San Gennaro Vescovo e Martire, costruita nel 1589 sopra i resti della precedente chiesa del XIII secolo sempre dedicata al santo patrono di Vettica, famoso per essere anche il patrono della città di Napoli. Sull'impianto rinascimentale di basilica a tre navate si alza una bella cupola maiolicata in tradizionale stile amalfitano.

    Poco distanti dal centro di Vettica Maggiore, scendendo verso il mare, si trovano la Torre di Grado costruita dagli Spagnoli nel periodo del Viceregno e la Spiaggia della Gavitella nella cala omonima, l'unica spiaggia della costiera amalfitana illuminata dal sole fino al tramonto, per la sua felice esposizione ad ovest con vista su Positano e Capri. Nei pressi della Gavitella ci sono anche la Fontana dell'Altare, una piscina naturale ricavata nell'antro di una grotta, e la Spiaggia delle Praie, raggiungibile solo via mare. Un aspetto particolare di Praiano sono le "edicole votive", piccole cappelle in miniatura disseminate qua e là sul territorio praianese come testimonianza della devozione religiosa popolare. Realizzate in genere su mattonelle maiolicate oppure affrescate sugli intonaci, si trovano sui muri di confine delle proprietà terriere o sui muri esterni delle case e sono espressione delle antiche consuetudini sociali, per cui una famiglia al momento dell'insediamento abitativo si affidava ad una immagine sacra sia per invocare la protezione divina che per affermare la fondatezza del suo diritto al mantenimento della proprietà.

     

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